Italo D'Ignazio si è laureato nell'Università di Modena nel 1950. Ha insegnato matematica e fisica nei licei e in altre scuole secondarie. Dal 1964 al 1968 è stato incaricato dal Ministero della Pubblica Istruzione dell'insegnamento della Fisica secondo il metodo P.S.S.C. in classi pilota appositamente istituite. Preside dal 1968, ha concluso la carriera nel Liceo Scientifico A. Einstein di Teramo. E' stato presidente della sezione teramana della Mathesis. Oltre al "Problema Geometrico" ha scritto anche "Le lezioni del supplente" e "Storie di briganti" dove si è cimentato nel riportare alcuni fatti accaduti nella Valle del Castellano all'epoca del brigantaggio (1860-1863). Dopo una breve malattia è venuto a mancare all'affetto dei suoi cari il 18 settembre 2010.

Il dimenticato problema di riga e compasso torna d'attualità dopo
l'ingresso nell'insegnamento della geometria di programmi
informatici come il Cabri Géomètre.
Le idee matematiche non muoiono. Perciò, nonostante l'accanito tentativo di soppressione in atto da oltre quarant'anni, non è mai morta l'idea di risolvere un problema per via di solo e puro ragionamento,
senza necessariamente affidarsi, sempre ed esclusivamente,
a quella specie di potente rullo compressore che è il calcolo.
...Prima di usare il martello
cerca di usare il cervello
ha scritto Gianfranco Gambarelli, poeta e matematico, in
"Anche i matematici hanno un'anima?". Di fronte ad un problema
geometrico, noi interpretiamo questi versi come un invito a tentare
la risoluzione sintetica prima di afferrare il martello del calcolo.